ENTE BILATERALE TERZIARIO LAZIO: NEL LAZIO SI TORNA LENTAMENTE VERSO I LIVELLI PRE-COVID

21 Gennaio , 2022

L’Ente Bilaterale del Terziario del Lazio ha presentato al Cnel il rapporto “Dinamiche, evoluzione e prospettive delle imprese e dell’occupazione del “terziario” laziale. Il rapporto, realizzato da un gruppo interdisciplinare di ricerca coordinato dall’Università degli Studi Roma Tre, è giunto alla sua quinta edizione ed è stato commissionato dall’Osservatorio di Ebit Lazio. Ad aprire i lavori, il presidente del CNEL, Tiziano Treu, che ha sottolineato l’importanza di queste ricerche che permettono ai decisori politici e non solo di avere una buona base di dati che consentono di muoversi in modo più mirato all’interno dell’economia, in questo caso laziale e nel settore del Terziario. Il Rapporto si riferisce al primo semestre del 2021. In particolare, per quanto riguarda il Pil regionale del Lazio nel 2021, secondo le stime della Svimez (Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno), dovrebbe crescere del 4,6%, dopo il tonfo del 2020 (-8,1%). In aumento anche l’occupazione, con +1,5%, rispetto al -2,4% del 2020. Previsioni positive anche per le esportazioni, che nel 2021 dovrebbero far registrare un aumento pari al 7,5%, dopo il forte ribasso del 9,3% nel 2020. Inoltre, nel 2022 il Pil dovrebbe tornare ai valori pre-Covid del 2019, mentre l’occupazione e il commercio con l’estero potrebbero addirittura far registrare prestazioni migliori. L’unico dato lontano dai valori del 2019 sarà quello relativo ai consumi privati. “L’incrocio e l’analisi dei dati è fondamentale per conoscere il settore e per definire le strategie e gli strumenti per la ripresa”, hanno dichiarato Guido Lazzarelli e Vittorio Pezzotti, presidente e vicepresidente di Ebit Lazio. “Ora è necessaria una sinergia tra tutti i protagonisti, per traghettare il terziario verso una crescita strutturale, con lavoro di qualità. Per realizzarlo – concludono i vertici di Ebit Lazio – sarà indispensabile sfruttare tutte le opportunità offerte, come la realizzazione delle opere per il Giubileo del 2025, l’organizzazione di Expo 2030, l’utilizzo virtuoso delle ingenti risorse previste dal Pnrr”. Infine, il direttore Confcommercio Roma, Romolo Guasco, ha proposto di allargare l’applicazione della metodologia delle relazioni industriali anche nei confronti delle istituzioni locali: “Siamo in presenza di un consolidato metodo di lavoro tra sindacati e parti datoriali – ha precisato Guasco – che trovano degli accordi, firmano dei contratti, stabiliscono dei processi, così come una bilateralità. Credo che questo metodo serio di lavoro vada esteso, non solo dalle parti ma anche nelle istituzioni. In alcuni casi questo viene fatto, come la gran parte delle politiche del lavoro svolte in Regione ha a sua volta una espressione e un tema di partenariato. Quindi lancio una proposta – conclude – anche nelle istituzioni locali si sviluppi questa capacità di istituzionalizzare i processi, e di non parlare solo all’ultimo momento tramite i giornali”.

 

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