ENTE BILATERALE TERZIARIO FRIULI VENEZIA GIULIA: PRESENTATI I RISULTATI DELLA RICERCA SUL MONDO DEL LAVORO

15 Dicembre , 2022

L’Ente Bilaterale del Terziario del Friuli Venezia Giulia ha presentato i dati su occupazione, fabbisogni formativi e misure anti-rincari. A intervenire il presidente dell’Ebiter Mauro Agricola, il direttore scientifico di Format Research Pierluigi Ascani e il ricercatore dell’Ires Fvg Alessandro Russo. In Friuli-Venezia Giulia nel primo semestre del 2022 il numero di occupati nel terziario è stato pari in media a 350.000, in aumento di quasi 18.000 unità rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+5,4%). Quello dei servizi era stato il comparto maggiormente penalizzato dalla pandemia; nell’ultimo anno si registra invece una notevole ripresa, in particolare nel turismo (+7,2%). Pur se in leggero calo rispetto ad aprile, l’occupazione del settore terziario del Friuli Venezia Giulia tiene e nel secondo e terzo trimestre dell’anno fa registrare un indicatore congiunturale pari a 51.

Negli ultimi sei mesi le interruzioni dei rapporti di lavori hanno riguardato in prevalenza gli addetti a tempo determinato (36%). Mentre, nei prossimi sei mesi, i nuovi addetti saranno inquadrati per il 56% con «contratti a tempo determinato» e per il 33% con «contratti a tempo indeterminato». Peggiorano le condizioni economiche delle famiglie, l’indicatore congiunturale si attesta a 33, perdendo sei punti su base annua.

A pesare sulle loro tasche nell’ultimo semestre sono stati in prevalenza: il ‘caro bollette’ (88,7%), l’inflazione su beni e servizi (75,8%) e le spese legate alla casa (39,8%). Tra coloro che hanno visto peggiorare la propria situazione economica a causa del caro bolletta, l’aumento medio percepito è stato quasi dell’80% rispetto al semestre precedente. Il 70% di coloro che hanno visto peggiorare la propria situazione economica a causa del caro bolletta teme di faticare a sostenere i costi, oltre uno su quattro teme addirittura di non riuscirvi affatto. Otto imprese su dieci saranno costrette ad affrontare difficoltà legate all’abnorme incremento dei costi delle materie prime energetiche per restare attive. Le imprese del terziario della regione Fvg per tamponare l’aumento dei costi saranno costrette ad adottare politiche per una significativa riduzione dei consumi energetici e ad aumentare i prezzi, comunque il 62,2% delle imprese ritiene del tutto insufficienti le misure prospettate per ridurre l’impatto economico del caro energia (spegnere le insegne luminose, regolare la temperatura ambientale dell’attività nell’ottica di contenere i consumi, etc.).

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