ENTE BILATERALE TERZIARIO FRIULI VENEZIA GIULIA: OLTRE UN IMPRESA SU TRE NON TROVA PERSONALE ADEGUATO
7 Giugno , 2022L’Ente Bilaterale del Terziario del Friuli Venezia Giulia ha partecipato all’incontro per la presentazione dei risultati dell’osservatorio congiunturale sull’occupazione curato da Format Research e Ires Fvg. I dati presentati hanno mostrato che a fronte di un’aspettativa di 26.440 assunzioni da qui a luglio, un’impresa su tre non trova i profili adeguati e così perde di qualità dei servizi offerti, di competitività sul mercato e di ricavi. Quattro imprese su dieci in Fvg negli ultimi due anni hanno effettuato azioni di ricerca di nuovo personale e nel 2022 il 26% delle imprese prevede di intraprendere nuove azioni. Ma due imprese su tre hanno avuto difficoltà nel trovare le risorse desiderate e il 35% di queste non è ancora riuscito a assumere nessuno. La metà delle imprese dichiara di incontrare maggiori difficoltà a assumere manodopera rispetto al passato, un dato che raggiunge l’80% se si considera la categoria dei pubblici esercizi, bar e ristoranti. Le ragioni risiedono principalmente in una retribuzione giudicata troppo bassa, condizioni lavorative insoddisfacenti e clima aziendale sfavorevole. Chi ha rifiutato le proposte ricevute motiva la decisione con un’offerta economica ritenuta inadeguata e con l’eccessiva distanza del nuovo posto di lavoro. Nel biennio pandemico, i settori del terziario e in particolare i pubblici esercizi hanno sofferto di più chiusure e restrizioni; diversi lavoratori hanno abbandonato il comparto per dirigersi verso occupazioni che garantivano entrate più stabili. Recuperare non è facile, anche in termini di competenze e capacità. «Chiediamo sia regolamentato meglio il settore – ha detto Agricola Presidente dell’EBT Fvg – che oggi lavora 365 giorni l’anno per 24 ore, con contratti tra i più svariati, presupposti questi che riducono la possibilità di trovare lavoratori». Pillon Vicepresidente dell’EBT Fvg sostiene che «Serve una visione diversa del mondo del lavoro, in questo modo i giovani infatti faticano a identificarci come opportunità, non siamo più attrattivi ed è invece fondamentale dare maggiore slancio e attenzione a lavoratori e imprese del settore terziario».
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