ENTE BILATERALE TERZIARIO BIELLA: L’OCCUPAZIONE TRASCINA LA RIPRESA MA SERVE UN’INVERSIONE DEL TREND DEMOGRAFICO

8 Settembre , 2023

L’Ente Bilaterale del Terziario di Biella ha presentato i dati del Centro studi sul terziario Piemonte Nord. A introdurre la presentazione è stato il collega dell’EBT di Novara e VCO, il Presidente Luca Trinchitella “Segnali di ripresa non ci sono. Il Biellese è un territorio che necessiterebbe di un patto territoriale forte per ripartire. Il trend del 2022 è preoccupante. Noi come ente bilaterale facciamo quello che possiamo, ma ci si deve sedere attorno a un tavolo per ripensare Biella”. Mentre nel primo semestre 2022 il terziario biellese aveva evidenziato un tessuto imprenditoriale sostanzialmente stabile rispetto al 31 dicembre del 2021 (+5 unità locali), nell’arco dell’intero anno ha sperimentato un progressivo peggioramento, che ha portato ad un saldo negativo di -184 unità locali (-1.6%). Nonostante l’incremento della categoria “Altre attività commerciali” (+1.0%), è soprattutto la flessione del “Dettaglio” a pesare sull’andamento complessivo del comparto, vista la variazione del -3.9% corrispondente ad un saldo negativo di -97 esercizi. La contrazione più significativa interessa il settore “Moda-Fashion” (-7.5% ovvero -42 unità); in controtendenza, è salito di un’unità (+0.4%) il segmento “Casa e arredo”. Calano altresì le attività provinciali all’ingrosso, nella misura del -1.4% (-21). Con riferimento ai servizi, per la provincia di Biella (come per quella di Vercelli) si registra una flessione del -0.7% (-39 unità), differentemente da quanto osservato a Novara e nel Verbano Cusio Ossola; in conseguenza di tale, performance al 31 dicembre 2022 si contavano 5.591 aziende attive nel settore. I “Servizi alla persona”, pari al 21.2% del totale di comparto, hanno mostrato un decremento del -2.4%; le “Altre attività di servizi”, a quota 53.7%, del -0.6%; un lieve aumento (+0.6%) ha caratterizzato invece i “Servizi alle imprese”. Dal punto di vista occupazionale, l’area del Biellese ha registrato un aumento della domanda complessiva di lavoro nell’ordine del +7.9% su base annua, in deciso rallentamento rispetto al tasso osservato nel corso del primo semestre. Variazioni positive, pur su valori assoluti più contenuti, riguardano il somministrato (+8.5%), l’indeterminato (+6.7%), l’apprendistato (+5.0%) e l’intermittente (+2.5%), mentre il parasubordinato evidenzia una crescita anomala del +72.2%. Cala invece del -19.3% il lavoro domiciliare

 

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