ENTE BILATERALE TERZIARIO ABRUZZO: ALLARME PER IL TERZIARIO ABRUZZESE CHE RISCHIA DI PERDERE 9 MILA IMPRESE E 24 MILA LAVORATORI ENTRO L’ANNO

4 Agosto , 2020

L’indagine dell’Ente bilaterale terziario e turismo, presieduto da Marisa Tiberio, rileva che durante il lockdown, 36.645 imprese abruzzesi del terziario, su un totale di 68 mila ditte censite, hanno dovuto sospendere l’attività comportando la paralisi del tessuto produttivo in Abruzzo. I primi sei mesi dell’anno del comparto terziario in Abruzzo sono drammatici con quasi il 70% delle imprese di settore che dichiara un peggioramento degli affari rispetto agli ultimi mesi del 2019. La situazione è destinata a migliorare nella seconda parte dell’anno ma non sarà sufficiente per recuperare i livelli di fiducia persi finora. Le imprese del commercio, i bar, i ristoranti, gli alberghi ed il mondo dei servizi della regione in genere, indagine alla mano, lamenta la difficoltà di fare fronte al proprio fabbisogno finanziario. Le misure di solidarietà adottate dal Governo centrale, infatti, hanno tamponato soltanto in parte fino ad oggi l’impatto della crisi sul fronte occupazione. La crisi, poi, ha cambiato le modalità di lavoro con il 22% degli operatori del terziario in Abruzzo che hanno attivato o attiveranno entro l’anno la modalità di smart working. Tra le imprese che hanno attivato l’e-commerce durante la crisi quasi una su due continuerà ad utilizzare questo canale anche al termine dell’emergenza. Il 61% delle imprese proseguirà ad utilizzare le consegne a domicilio. “La crisi economica che ha colpito il terziario abruzzese ha evidenziato numeri poco rassicuranti ed ha generato un diminuito clima di fiducia da parte delle imprese. La previsione per la seconda parte dell’anno non lascia prevedere un’inversione di tendenza ma chiaramente auspichiamo- affermano Marisa Tiberio e Bruno Di Federico, rispettivamente presidente e vice presidente di Ebter Abruzzo- di essere smentiti dagli aggiornamenti che avremo a fine settembre. Tutto dipende da come il Governo centrale utilizzerà i fondi che arriveranno dall’Europa, se questi si tramuteranno in aiuti a fondo perduto altrimenti ci saranno chiusure definitive e molte imprese cadranno, nostro malgrado, nella rete dell’usura.”

 

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