BERGAMO: ACORDO PER FAVORIRE LE ASSUNZIONI DI LAVORATORI STAGIONALI A TEMPO DETERMINATO

25 Luglio , 2019

«Solo un’adeguata formazione professionale e una attenta valutazione dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro potrà seriamente influire su un’occupazione piena nel commercio e nel turismo. Da anni scontiamo una percentuale sensibile sulla difficoltà di reperimento delle professionalità. E continuano le cattive abitudini di ricorso a forme contrattuali “strane” se non illegittime». Questo il quadro che dipinge Alberto Citerio, segretario generale Fisascat-CISL di Bergamo, sulle prospettive dell’occupazione estiva nei settori di turismo e commercio, in un comunicato stampa diffuso dalla CISL provinciale. Secondo i dati di Excelsior-Unioncamere, infatti, sarebbero 10.470 le assunzioni programmate dalle imprese bergamasche nel commercio e nei servizi turistici, di alloggio e ristorazione per il periodo estivo (5.700 nel commercio, 4.770 nel turismo). All’incirca, 400 posti di lavoro in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, giovani e soprattutto camerieri, baristi e commessi. Aumenta, però, anche la percentuale delle assunzioni difficili da reperire, dai 22% dello scorso anno al 40% circa del 2019, condizione che permette oggi all’analisi di Fisascat-CISL di stimare una previsione di 7.300 contratti stagionali estivi quasi sicuri, mentre la cifra “ufficiale” degli assunti per tutto il 2018 è stato di 16.980, con 8.580 “stagionali” o comunque a tempo determinato. Di fatto, quasi 1.300 posti di lavoro in meno a fine anno. «Una previsione non certo incoraggiante – prosegue Citerio – ci auguriamo che possano essere d’aiuto per un’inversione di tendenza la sottoscrizione degli accordi con Confcommercio e Confesercenti provinciali sulla facilitazione all’assunzione di personale stagionale, che rappresenta comunque la gran parte delle assunzioni, e, allo stesso tempo, una serie di tutele al lavoratore». «Grazie a questi accordi – continua il sindacalista – è più flessibile la gestione di nuove assunzioni o le conferme di personale che lavora nel settore, mentre l’accordo specifico con Confcommercio sulla formazione, tra l’altro, andrebbe a compensare il raddoppio della percentuale di assunzioni difficili per la mancanza di professionalità». Questi accordi di facilitazione devono favorire buona occupazione, rispetto a quello che è stato il leitmotiv di questo settore, dove spesso vengono preferite forme contrattuali meno tutelanti, come il lavoro a chiamata, se non ricorrere a lavoro nero o tipologie contrattuali non proprio legittime. «Metteremo grande attenzione, a fine stagione, attraverso il tavolo di monitoraggio dell’Ente Bilaterale del Terziario – conclude Citerio – per capire quali saranno stati i numeri reali di contratti sottoscritti e avviati veramente».

 

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