Il rimborso ai dipendenti dei contributi volontari versati all’Inps costituisce reddito
13 Gennaio , 2021L’Agenzia delle Entrate, con risposta n. 3 del 5 gennaio c.a., in merito all’imponibilità dei rimborsi effettuati dal datore di lavoro dei contributi previdenziali volontari versati dai propri dipendenti prossimi alla pensione, ha precisato quanto segue.
Un contratto collettivo territoriale ha previsto, per il personale dipendente a cui non manchino più di due anni alla maturazione dei requisiti di pensione, la possibilità di beneficiare di una riduzione di orario di lavoro.
Per incentivare tale strumento contrattuale, il datore di lavoro rimborserà, direttamente in busta paga, previa presentazione della documentazione attestante i versamenti effettuati, i contributi previdenziali volontariamente versati dai dipendenti all’Inps, per il periodo mancante alla maturazione dei requisiti di pensione, al fine di mantenere invariata la propria copertura previdenziale.
Fermo restando che:
- tutte le somme corrisposte, anche a titolo di rimborso spese, al lavoratore, in ragione del suo status di dipendente, costituiscono per quest’ultimo reddito di lavoro dipendente;
- l’onere della contribuzione volontaria è sostenuto direttamente dal dipendente;
- le erogazioni effettuate dal datore di lavoro consistono esclusivamente in somme di denaro;
per l’Agenzia delle Entrate le somme erogate dal datore di lavoro a rimborso dei contributi previdenziali volontari versati all’Inps concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente.
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